Alcune poesie...


Nati per volare

Siamo stelle, inconsapevolmente proiettate
nell' oscuro e glaciale cosmo della vita molteplice e primordiale...

Un fluido vitale ci avvolge,
ci da forza e coraggio
per continuare la nostra ignota e predestinata traiettoria,
ma esso è contaminato ed avvelenato dalla tempesta di meteoriti
che ci ostacola e ci devia il cammino,
si rimane sbandati e mortificati
dalle lacerazioni e dalla confusione.

Un grido di incontrollata desolazione supera
l' estensione degli spazi infiniti:
"Perché mandarci in un deserto di dolore a
perire senza ragione?
Perché la fornace lancia le faville ad
estinguersi nel freddo dell' alba?"

L' eco della domanda eterna riecheggia
silenziosa nelle praterie della vita invisibile...
ritornano parvenze di persone, di cose,
di gioie, di dolori, di eventi passati e...
bagliori di vittorie indicibili, di speranze
incommensurabili.

Ritorna il turbine della volontà che disperde e
supera le allucinazioni della sete,
una scarica di pericolosa energia parte da
quegli spazi infiniti, ci folgora e ci fa
riluccicare di disumano vigore,...

...Oh potesse questa corrente,
vibrante tra noi e il tutto, continuare
a scorrere sempre
gli occhi si riaprono le membra ,
si rinvigoriscono, la mente ricomincia
a scorgere,
e noi ci rialziamo e ci muoviamo;
una rete di tensione estesa ed elastica ci
unisce di nuovo a questo universo fluttuante
che ci contiene,
ma di nuovo lo dominiamo.

La solitudine è il nostro coraggio
La malinconia è la nostra forza
Le nostre lacrime sono la nostra salvezza
Gli altri sono la nostra prova e la nostra sfida

La catarsi di fuoco stellare ci ha fatto
rinascere e risplendere
si riprende veloci il cammino
ci si rivolta a guardare indietro
ma per un attimo,... per un attimo
interminabile
gioia esaltante per la prova superata,... per
l' ennesima prova superata
ormai nulla ci fa paura se non la nostra,... la
nostra stessa paura.

Siamo di nuovo sulla strada dell' ignoto
da conoscere ed affrontare,
ma ora si comprende:
"Com'è possibile imparare a volare senza
gettarsi da una scogliera
sopra un fluttuare di onde, di navi sfasciate, di
equipaggi annegati e di profeti muti?"

Splenderemo con tutta la forza
e moriremo con un' esplosione
più grande di quella che ci ha dato vita
perché ciò che ci ha dato vita
non poteva contenere
la nostra energia bruciante.

Gabriele Chiodini,6 maggio 1989 Milano

Desiderio

Voglio,
non posso farne a meno,
guardare a quella stella,
anche se quella stella non c'è più,
perché quella stella deve esserci
perché era troppo grande, troppo luminosa
perché quella stella era troppo bella,...
perché quella stella era per me,
per me, per me!
Dio scannat ... !
Gabriele Chiodini

Condizione e limitazione

Si ritorna alla vita
da un sonno morente
dall' oblio del sentimento e della virtù.

Si ricorda il futuro di un tempo
che scandisce il presente
e rapisce l' anima assente.

Si risentono le voci del sonno
i ruggiti del giorno
e si confondono con i segni ed i ritmi della propria gioventù.

Ricreare, rinnovare, riecheggiare
un' esistenza sfuggente
blandendo la falce
che sorregge il perdono
di un cappio di boia
che redenzione non ha.

E' un giorno qualunque
sorgente di idee
che trasuda di gioia
che spacca la noia...
ma intacca la quercia ed incurva il sentiero.

E' un mare ondulato
che si osserva e si ammira...
ma le onde rincorrono la riva
innalzandosi, abbassandosi, infrangendosi
prima di aver raggiunto la meta,
come lampi di notte
provocando istantanei timori,
senza lasciare alcun sentore del loro dolore.

E' un giorno di sole
che richiama alla vita
senza alcuna fatica
spandendo fantasmi di raggi
lasciando i propri miraggi...
ma nessuno s' accorge e nessuno li vede

Rimpiango le notti nei monti
l' affanno glorioso
l' armoniosa ricchezza
i tolleranti pensieri

...e il sole continua
a dar forma ai fantasmi
a dar voce ai tremori
riempiendo la strada
spaccando i cuori.

Rimpiango la vita di un giorno di sole
senza miraggi riflessi da raggi maligni
provenienti da notti piene di sogni dei monti.

Io vedo, condizione e limitazione di un uomo ferito
da un sonno eterno
da un mare dolente
da un giorno di sole
da notti nei monti
da raggi fantasma
da miraggi riflessi

Oscilla la vita nata da un caso incosciente

Gabriele Chiodini , 28 maggio 1992, Milano