In a famous novella of the Decameron (4,2), Boccaccio tells of a man from Imola whose vice and dishonesty had made him a social outcast in his native town, so that he preferred to leave it. He went to Venice, there became a Franciscan monk and even a priest, called himself Frate Alberto, and managed to attract so much attention by striking penances and pious acts and sermons that he was generally reguarded as a godly and trustworthy man... (Eric Auerbach)
And here we go (with a simplified piece).
Per caso, di questa storia, qualche parte venne agli orecchi di frate Alberto, che, per rimproverare la donna, una notte andò a casa sua, ma appena spogliatosi, i cognati di lei, che l'avevan visto arrivare, accorsero alla porta della camera per aprirla. Frate Alberto, sentendo i passi e immaginando cos'era, si alzò e, non avendo altra scelta, aprì una finestra, che dava sul Canal Grande, e si gettò in acqua.Il canale era profondo, ed egli sapeva nuotare bene, così che non si fece alcun male, ma nuotò fin sull'altra sponda, dove entrò in fretta in una casa che era aperta, pregando un uomo che vi abitava di salvargli la vita, per l'amor di Dio, raccontandogli una favola delle sue, per spiegarli perché arrivava a quell'ora e, per giunta, nudo.Il buon uomo si mosse a pietà e lo mise nel suo letto e gli disse di aspettarlo fino al suo ritorno; chiusolo dentro, andò in giro per i suoi affari.I cognati della donna entrati nella camera trovarono che l'angelo Gabriele se ne era volato via, lasciando lì le sue ali: per cui, sembrandogli di esser rimasti beffati, se la presero con la donna, che, infine, lasciarono sconsolata e se ne tornarono a casa con gli arnesi dell'angelo. English version
Last updated: Feb 19, 1996