Frate Alberto

In a famous novella of the Decameron (4,2), Boccaccio tells of a man from Imola whose vice and dishonesty had made him a social outcast in his native town, so that he preferred to leave it. He went to Venice, there became a Franciscan monk and even a priest, called himself Frate Alberto, and managed to attract so much attention by striking penances and pious acts and sermons that he was generally reguarded as a godly and trustworthy man... (Eric Auerbach)

And here we go (with a simplified piece).


Accadde un giorno che madonna Lisetta, parlando con una sua amica della bellezza, per porre la sua innanzi a tutte, disse, avendo poco sale in zucca:

- Se sapeste a chi piace la mia bellezza, non parlereste più delle altre.

L'altra, che era curiosa di sentire e che la conosceva bene, disse:

- Madonna, potreste dire la verità, ma non sapendo chi quest'uomo sia, non ne potete parlare così alla leggera.

Allora Lisetta, ..., disse:

- Comare, non andare più oltre; ma egli è l'angelo Gabriele, che mi ama più di sè stesso, come la più bella donna (per quello che mi dice) che esista al mondo o in Maremma.

Alla comare venne voglia di ridere, ma si trattenne per farla parlare ancora, e disse:

- Sicuramente, madonna, se l'angelo Gabriele è il vostro amante e vi dice questo, dev'essere proprio così; ma non credevo che gli angeli facessero queste cose.

Disse l'altra:

- Comare, vi sbagliate; quello che voi dite lo fa meglio di mio marito; e mi dice che lo si fa anche lassù ; ma poiché gli sembro più bella di tutte quelle che sono in paradiso, sé innamorato di me, e se ne viene a star con me spesso: ma vedi tu?

La comare, lasciata madonna Lisetta, le sembrava di conoscere queste cose da mille anni e di poterle perciò raccontare; andata ad un incontro con una grande compagnia di donne, gli raccontò ordinatamente la storia. Queste donne lo dissero ai mariti a ad altre donne; e quelle ad altre ancora, e così in meno di due giorni lo seppe tutta Venezia. Ma tra quelli che udirono questa cosa, vi furono i cognati di lei, i quali, senza dirle nulla, si proposero di cercare quest'angelo, per vedere se sapeva volare; e per più notti gli fecero la posta.

Per caso, di questa storia, qualche parte venne agli orecchi di frate Alberto, che, per rimproverare la donna, una notte andò a casa sua, ma appena spogliatosi, i cognati di lei, che l'avevan visto arrivare, accorsero alla porta della camera per aprirla. Frate Alberto, sentendo i passi e immaginando cos'era, si alzò e, non avendo altra scelta, aprì una finestra, che dava sul Canal Grande, e si gettò in acqua.

Il canale era profondo, ed egli sapeva nuotare bene, così che non si fece alcun male, ma nuotò fin sull'altra sponda, dove entrò in fretta in una casa che era aperta, pregando un uomo che vi abitava di salvargli la vita, per l'amor di Dio, raccontandogli una favola delle sue, per spiegarli perché arrivava a quell'ora e, per giunta, nudo.

Il buon uomo si mosse a pietà e lo mise nel suo letto e gli disse di aspettarlo fino al suo ritorno; chiusolo dentro, andò in giro per i suoi affari.

I cognati della donna entrati nella camera trovarono che l'angelo Gabriele se ne era volato via, lasciando lì le sue ali: per cui, sembrandogli di esser rimasti beffati, se la presero con la donna, che, infine, lasciarono sconsolata e se ne tornarono a casa con gli arnesi dell'angelo.

English version


Gianluca Gérard <gerard@fnal.gov>

Last updated: Feb 19, 1996