Favorire uno scambio di conoscenze tra Europa e Stati Uniti. Questo l’obiettivo principale dell’incontro, svoltosi l’11 Ottobre presso il Cide di Roma, con Vivien Schmidt, Jean Monnet Chair di Integrazione Europea, Docente di Relazioni Internazionali alla Boston University. Alla manifestazione hanno preso parte Giuseppe Cotturri, docente di Sociologia della politica all’Università di Bari, Giovanni Moro, presidente del Fondaca, Valeria Romano, Amministratrice del Cide , Virgilio Dastoli, Direttore della Rappresentanza in Italia della Commissione europea, Daniele Archibugi , dirigente del Consiglio Nazionale della Ricerca e professore al Birbeck College di Londra e Melina Decaro, Capo del Dipartimento delle Politiche europee della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

La conferenza - dal titolo “La cittadinanza in Europa e in America: tra stato regionale e stato nazionale”- rientra nel programma “Colloqui Euroamericani per la cittadinanza”: si tratta di un progetto con cui dal 2003 la “Fondazione per la Cittadinanza Attiva (Fondaca) cerca di promuovere riflessioni e discussioni comuni sulle diversità e le analogie che contraddistinguono l’ Europa e gli Stati Uniti proprio sul tema della cittadinanza.

Durante il suo intervento la Schmidt ha posto una carrellata di interrogativi per focalizzare immediatamente l’attenzione su due modi profondamente diversi di vivere la cittadinanza mettendo in luce, in particolare, tutti gli elementi che oggi non consentono di guardare all’Europa come una realtà pienamente cosciente della propria identità. La Schmidt evidenzia come tra Europa e Stati Uniti vi sia una differenza strutturale alla base: mentre gli Usa costituiscono uno stato-nazione, l’Europa si configurerebbe, secondo la sua interpretazione, come uno stato regionale sopranazionale, in cui persiste una sovranità condivisa e in cui i confini continuano a rimanere variabili, sia in termini territoriali sia per quanto riguarda il numero di stati membri.

Che cos’ è l’identità in Europa? Per la Schmidt ci sarebbe una doppia crisi d’identità, sia a livello europeo che a livello nazionale. Molti parlano di identità come “essere”, ma occorre considerare anche un’altra dimensione: la parte più attiva, il “fare”. In Europa, quest’ultimo aspetto non può trovare una piena affermazione perché manca la comunicazione: i leader politici non parlano ai cittadini di Unione Europea.

È necessario, quindi, rivalutare il ruolo di una democrazia che unisca alla partecipazione politica, alla rappresentanza civile e al governo efficace, anche un quarto elemento - che la Schmidt dice di aver coniato appositamente – cioè il governare con il popolo. Vi è, dunque, un’esigenza ben precisa: rivalutare il ruolo dei cittadini come parte integrante del meccanismo democratico perché è solo dalle idee del popolo che può derivare un vero governo per il popolo.