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   Terrorism
    

TRADUZIONE INFORMALE, DA NON CONSIDERARE COME TESTO UFFICIALE

Rapporto sul terrorismo nei vari paesi 2006 – Italia, 30 aprile 2007

ITALIA

L’Italia ha combattuto energicamente contro il terrorismo, ed ha smantellato le cellule ad esso collegate all’interno dei suoi confini, promuovendo allo stesso tempo un rapporto di collaborazione professionale ad alto livello con i suoi alleati internazionali. I servizi di sicurezza italiani hanno dimostrato un elevato grado di efficienza durante le Olimpiadi invernali di Torino del febbraio 2006 e nel corso delle elezioni nazionali svoltesi in aprile, collaborando costantemente con gli Stati Uniti e gli altri alleati internazionali per garantire che, in entrambi gli eventi, non si verificassero episodi collegati al terrorismo. Con il passaggio del governo da una maggioranza di centro-destra ad una di centro-sinistra, non è avvenuto alcun cambiamento di rilievo sia nella strategia, che nelle attività di cooperazione anti-terroristica.

L’Italia ha contribuito alle operazioni della coalizione per il mantenimento della pace in Iraq, Afghanistan e Libano. E’ stato un partner importante sia nell’ambito della Proliferation Security Initiative , un’iniziativa globale volta a fermare il traffico di armi di distruzione di massa e di merci simili, che del Container Security Initiative, un programma per rendere più sicure le spedizioni che avvengono tramite container. Nel mese di ottobre, l’Italia è diventata un partner internazionale del Global Initiative to Combat Nuclear Terrorism, un programma mondiale per combattere il terrorismo nucleare, sviluppato da Stati Uniti e Russia.

La magistratura italiana ha continuato ad impegnarsi in sforzi anti-terroristici occupandosi, nel periodo di riferimento, di molti casi degni di nota. A settembre, la procura di Milano ha condannato cinque membri di una cellula del gruppo Ansar Al-Islam, con pene che vanno dai cinque ai dieci anni di reclusione. La sentenza ha ribaltato la decisione presa nel gennaio 2005 da un altro tribunale, il quale aveva rilasciato due di questi individui ed aveva ridotto la condanna per gli altri tre, basandosi sul fatto che le loro attività di reclutamento di combattenti per le insurrezioni in Iraq non costituivano necessariamente attività terroristiche.

Ad ottobre, la Corte di Cassazione italiana (la più alta corte d’appello del paese) ha ribaltato la sentenza di assoluzione emessa da corti d’appello inferiori relativamente a tre individui: Mohamed Daki, Maher Abdelaziz Bouyahia e Ali Ben Sassi Toumi, sospettati di sostenere il terrorismo internazionale. La Corte ha ritenuto che ci fossero prove sufficienti per riaprire il processo sul loro presunto coinvolgimento nel reclutare combattenti per l’Iraq ed agevolare il movimento di terroristi sospetti. A novembre, la procura di Milano ha condannato il cittadino egiziano Rabei Osman Sayed Ahmed a dieci anni di reclusione, con l’accusa di associazione sovversiva mirata al terrorismo internazionale, per aver reclutato in Italia attentatori suicidi per l’Iraq. Rabei Osman verrà estradato in Spagna, dove sarà processato come ideatore delle stragi di Madrid del 2004.

A luglio, il nuovo Parlamento dominato dal centro-sinistra ha approvato il provvedimento di indulto, allo scopo di alleviare lo stato di sovraffollamento delle carceri. L’indulto ha permesso a tutti coloro che stavano scontando una pena carceraria (ad eccezione di alcuni specifici reati), di essere rilasciati tre anni prima della conclusione della condanna. Da tale provvedimento sono stati esclusi coloro che erano stati accusati di terrorismo; tuttavia, alcuni individui condannati per reati minori, ma potenzialmente collusi con gruppi terroristici, sono stati rilasciati. Non è chiaro l’effetto che l’indulto avrà su altri individui con legami accertati, o presunti, con il terrorismo.

A maggio, l’Ambasciatore americano ed il Ministro della Giustizia italiano hanno firmato un nuovo trattato sull’estradizione e l’assistenza legale reciproca. Il trattato, quando verrà ratificato dal Senato degli Stati Uniti, permetterà l’impiego di squadre investigative congiunte, meccanismi più semplici per il congelamento dei beni e le confische patrimoniali, ed una più rapida condivisione dei dati relativi ai conti bancari e di altre informazioni finanziarie.

I servizi di sicurezza italiani sono stati impegnati in retate, carcerazioni temporanee, processi ed espulsioni di estremisti accertati o sospetti, allo scopo di combattere l’estremismo islamici. Il governo italiano ha beneficiato dei provvedimenti rafforzativi della legge antiterrorismo emanati nel 2005, i quali hanno provveduto a: semplificare il provvedimento di fermo dei sospettati, stabilire l’arresto per crimini relativi al terrorismo e facilitare l’espulsione di persone che possono essere coinvolte in attività terroristiche. Più di 25 individui sono stati arrestati in tutto il paese in seguito ad indagini anti-terroristiche, e circa 20 sospetti terroristi o fiancheggiatori del terrorismo sono stati espulsi. La Corte Europea dei Diritti dell’Uomo sta riesaminando la politica di espulsione e di allontanamento del governo italiano senza revisione giudiziaria, che potrebbe incidere sulla capacità del governo di mantenere una componente essenziale della sua politica anti-terroristica.

I funzionari italiani hanno attentamente controllato e smantellato gruppi che avevano legami sospetti con organizzazioni terroristiche balcaniche ed islamiche. Nel corso di varie operazioni, i funzionari italiani hanno reso noto che alcuni membri dei gruppi balcanici operanti in Italia, viaggiavano nel paese ed in altre nazioni europee occupandosi presumibilmente di reclutamento, sostegno e fiancheggiamento di attività terroristiche. Questi individui sono stati accusati di appartenenza ad organizzazioni terroristiche e coinvolgimento nell’immigrazione illegale, entrambi considerati reati dal Codice Penale italiano.

A febbraio, due degli ideatori appartenenti alle cellule terroristiche che avevano programmato una serie di attentati in Italia, tra cui quello alla Basilica di San Petronio a Bologna, sono stati arrestati in Algeria e Marocco grazie all’aiuto italiano. Le indagini, ed il conseguente interrogatorio dei sospettati, hanno portato all’identificazione di altri sette individui residenti in Italia legati al complotto; ai sette è stato subito notificato il mandato di espulsione. Ad aprile, in seguito ad un’operazione congiunta, le polizie italiana e francese hanno trattenuto 13 militanti islamici sospetti, associati al Gruppo Salafita per la Predicazione ed il Combattimento ( Salafist Group for Preaching and Combat - AQIM/GSPC ). Otto di essi sono stati fermati a Napoli, in quanto sospettati di aver utilizzato o fabbricato documenti falsi. A luglio, le autorità della polizia italiana hanno arrestato quattro algerini, sospettati di appartenere al suddetto Gruppo Salafita e di aver fabbricato documenti contraffatti. Ad ottobre, i servizi della polizia italiana, in collaborazione con la Polizia Federale Svizzera, hanno arrestato sei algerini appartenenti al Gruppo Salafita, sospettati di promuovere, finanziare e sostenere attività terroristiche contro il governo algerino. Da quanto è stato riferito, questi individui legavano il loro nome ad almeno due attentati terroristici verificatisi ad Algeri nel 2005. Le indagini hanno, inoltre, rivelato che il gruppo ha amministrato più di 1,7 milioni di dollari, attraverso cinquanta conti bancari e postali.

Per quanto riguarda gli aspetti finanziari della lotta al terrorismo, l’Italia ha risolutamente identificato e bloccato le risorse finanziarie di individui ed organizzazioni sospettate di terrorismo. Nell’Unione Europea, l’Italia è seconda al Regno Unito per aver sottoposto una lista di nominativi con il maggior numero di terroristi ed organizzazioni terroristiche all’attenzione del Comitato Sanzioni delle Nazioni Unite, istituito dalla risoluzione UN 1267.

I gruppi terroristici nazionali di ispirazione anarchica costituiscono una minaccia minore, in virtù dell'impegno continuo delle autorità italiane per smantellare le loro organizzazioni. Tuttavia, gruppi anarchici hanno inviato lettere esplosive a funzionari italiani e collocato pacchi-bomba presso installazioni militari ed uffici dei mezzi di comunicazione. In alcuni casi, tali dispositivi hanno causato danni lievi. Gruppi rivoluzionari di ispirazione comunista hanno collocato, in modo saltuario, dei congegni esplosivi improvvisati all’esterno di installazioni militari e, in un caso, presso un’azienda che produce per la difesa.

A dicembre, le autorità italiane hanno arrestato nuovamente Fabio Matteini, con l’accusa di appartenere ad un’organizzazione terroristica sovversiva e di aver partecipato ad un’organizzazione armata. Matteini, rilasciato nel 1997 dopo essere stato messo in prigione per accuse simili, è colluso con le nuove Brigate Rosse, che hanno ucciso i consulenti del lavoro Marco Biagi (nel 2002) e Massimo d’Antona (nel 1999). Biagi e D’Antona hanno lavorato come consulenti, il primo per il governo di centro-destra, il secondo per il governo di centro sinistra. Matteini era precedentemente un membro dei Nuclei Comunisti Combattenti. A dicembre, la Corte di Appello di Bologna ha confermato la sentenza di ergastolo per quattro individui coinvolti nell’assassinio di Marco Biagi.
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